Vercelli, primi anni Novanta: un gruppo di amici, abitanti del rione e commercianti della zona, decidono di riportare il nome di Porta Casale all\'attenzione della città . Per far riscoprire uno dei suoi Rioni storici viene scelto un piatto tipico della tradizione vercellese: nasce la Sagra d\'la Panissa.
Negli anni successivi il successo viene ripetuto, aumentato: la Sagra diventa una realtà importante della vita sociale e culturale di Vercelli. Le serate si moltiplicano: dapprima due, poi tre, quattro, sei fino a diventare sette. Le manifestazioni collaterali si moltiplicano: il ballo a palchetto, la corsa podistica, l\'esposizione di auto d\'epoca, le mostre di pittura.
La macchina organizzativa procede senza soste, come sempre il lavoro che precede la manifestazione è lungo e faticoso: mesi e mesi a studiare ogni aspetto della Sagra nei minimi dettagli. Dalla parte enogastronomica, all\'organizzazione degli spettacoli, alle iniziative sportive e culturali, nulla è lasciato al caso o all\'improvvisazione: una manifestazione di queste dimensioni non può che nascere così.
Anche quest\'anno il padiglione enogastromico, aperto dalle 19.30, servirà a tutti i visitatori le specialità tipiche della sagra. I bambini potranno giocare e divertirsi presso un\'area tutta per loro: Il Mondo dei gonfiabili, mentre i grandi potranno ballare su due piste differenti con le migliori orchestre di ritmi moderni e sudamericani.
Dopo, tutti insieme, potranno gustare un gelato o una bibita rinfrescante presso uno dei tre bar della sagra. Esibizioni di scuole di ballo, la corsa podistica, gare di bocce e pesca e la mostra d\'arte completano il calendario delle manifestazioni.
Notevolissima è la penultima serata, dedicata agli Anni Sessanta, con le esibizioni di mostri sacri della musica italiana come Mal, Rocky Roberts, Dino, l\'Equipe 84, Don Backy e i Giganti, Formula Tre, i Camaleonti, Edoardo Vianello.
Chiude la manifestazione una serata dedicata alla raccolta di fondi per iniziative benefiche.
La Panissa la fa ovviamente da padrona.
Per chi non sapesse esattamente che cos\'è la Panissa (un altro buon motivo per venirci a trovare dal 21 al 27 agosto) ricordiamo che si tratta di uno squisito piatto, tipico della cucina vercellese, a base di riso, fagioli e salame sottograsso da accompagnarsi con un buon bicchiere di Barbera fermo (se preferite il bianco abbiamo un buon Chardonnay).
Oltre alla panissa il visitatore goloso potrà gustare, come antipasti, la fantasia di mare, la lingua in salsa e il salame sotto grasso (il leggendario salam d\'la duja).
Come primo ci sono anche gli agnolotti, e per secondo si può scegliere la grigliata mista, l\'arrosto di tacchino, lo stufato d\'asino con la polenta, le rane fritte e - solo il sabato - il fritto misto alla piemontese.
Per concludere un\'ampia scelta di dolci tra cui spicca la meravigliosa torta tartufata.
I prezzi sono contenuti, come sempre, per permettere a tutti di gustare le specialità vercellesi.
Sappiamo che il visitatore curioso non si accontenta di passare una bella serata in allegria, degustando le prelibatezze della sagra, ma ha anche voglia di fare un giro nei dintorni e di scoprire o rivedere le bellezze artistiche dei borghi o delle città che ospitano le manifestazioni.
Dopo Torino, Vercelli è la città d\'arte più importante del Piemonte.
Nel suo centro storico sono degni di nota la medievale piazza Cavour, antichi palazzi rinascimentali, barocchi e case-torri medievali, ma soprattutto la celebre Basilica di Sant\'Andrea, mirabile capolavoro romanico-gotico dell\'Italia settentrionale, la più antica sede episcopale del Piemonte.
Poco lontana è la Cattedrale di Sant\'Eusebio, sorta sui resti di un\'antica basilica paleocristiana del V secolo.
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